"Il divertimento della folla è l’obiettivo primario degli improvvisatori"
La regola della gara poetica è la più democratica che ci sia: ciascuno dei protagonisti ha a disposizione lo stesso spazio, è libero di esporre ciò che crede e quando ha finito di argomentare deve stare zitto, sedersi e ascoltare le risposte dell’altro risponde. Questo per tutta la durata della gara: non ci sono sovrapposizioni di voci, c’è l’assoluto rispetto dell’ascolto, chi parla ha diritto di essere ascoltato in qualunque condizione di gara anche nei momenti di tensione estrema. Tutto il contrario di ciò che avviene nei talk show e nei dibattiti politici televisivi dove la sovrapposizione delle voci rende inascoltabili molte di queste trasmissioni.
Gli obiettivi sono quelli di dimostrare innanzitutto di saper argomentare, di conoscere la lingua, di saper rimare, di saper inventare paragoni appropriati e soprattutto di divertire il pubblico.
Quello del divertimento della folla è l’obiettivo primario degli improvvisatori, addirittura potrebbe essere, anche se associato, messo prima della dimostrazione del proprio valore, della propria abilità nell’improvvisare. ©Domus de Janas Editore