Sos pitzinnos silanesos, Màsala e Mura

"Silanus, un primato che nessun altro paese in Sardegna ha ancora avuto l’onore di eguagliare"

In “Moda a Silanus”, il poeta silanese dilettante, nonché grande appassionato e cultore di poesia, Marieddu Ruju recita: “Destinadu a passare leggendariu/ pro sa fama de Màsala e de Mura/ Silanos sa fortuna tua as tentu […]”. Tre versi illuminanti, nei quali compaiono tre parole-chiave, “destinadu”, “fama”, “fortuna”. Sono parole che legano indissolubilmente alla loro madre terra, Silanus, i suoi due figli, Frantziscu Mura e Marieddu Màsala; i tre vocaboli possono essere utilizzati, infatti, indistintamente, in riferimento ai due poeti come anche al loro paese, relazionando sempre gli uni e l’altro.

La propria fama, Mura e Màsala non l’hanno avuta in sorte ma l’hanno costruita di stagione in stagione, attraversando un’infinità di luoghi e dimostrando ovunque, con la propria onestà umana e intellettuale, di essere prima di tutto due uomini di valore e poi due poeti eccezionali, capaci di realizzare, a colpi di versi profondi e di grande spessore, dei capolavori di letteratura. La fama, quella buona, di Silanus, si deve certamente anche ai suoi due più grandi poeti, basti pensare che il paese, da alcuni forestieri, è conosciuto unicamente grazie a loro: “Silanos, sa ’idda ’e Màsala e de Mura”, così si sente spesso dire in svariati angoli della Sardegna.

E' certo, comunque, che la poesia non si acquista al mercato e i due grandi poeti silanesi, come d’altra parte hanno sempre ammesso loro stessi, hanno avuto una grande fortuna: la vena naturale, magica, il dono sublime che sta alla base della creazione del verso improvvisato. Essi sono stati in grado di coltivare e far fiorire, col tempo, un’arte il cui seme era già custodito, da sempre, nella profondità della loro stessa anima. A questa fortuna se ne aggiunge un’altra – e ancora una volta Silanus è protagonista insieme ai suoi cantori – quella di crescere in un paese in cui la poesia scandiva tutti gli attimi della quotidianità, dal lavoro nei campi e negli ovili ai matrimoni, dalle feste campestri alle serate al bar tra amici. è in questo ambiente che Frantziscu Mura e Marieddu Màsala hanno cominciato a coltivare, inizialmente come un gioco, quella passione poi divenuta professione, già all’età di sedici anni per Màsala e di diciannove anni per Mura.

I due hanno sempre reso grazie al proprio paese, non mancando mai di ricordare con orgoglio, su tutti i palchi sardi, la loro provenienza e divenuti, quasi inconsapevolmente, due leggende, hanno permesso, a loro volta, al luogo natìo di “passare leggendario”: Silanus ha avuto, infatti, il merito e l’onore di presentare sui palchi isolani e non solo, contemporaneamente, negli stessi anni, due campioni di prim’ordine nel campo della poesia estemporanea logudorese che appartenevano alla stessa generazione (erano addirittura quasi coetanei), detenendo, così, un primato che nessun altro paese in Sardegna ha ancora avuto l’onore di eguagliare. testo ©Chiara Cocco