Nasce a Buddusò nel 1885. Da ragazzo è costretto a emigrare in Francia per guadagnarsi il pane. La patria italiana che non era stata in grado di sfamarlo lo chiama però nel 1915 a combattere per la Prima Guerra mondiale. Alla fine del conflitto torna nell’isola e inizia la sua carriera sui palchi. Diviene in poco tempo uno degli artisti più richiesti e conosciuti. Restano memorabili, nei ricordi di pastori e contadini di mezza Sardegna, i suoi duelli con gli altri cantadores più affermati: Remundu Piras, primo fra tutti, ma anche Barore Sassu e Peppe Sozu. Insieme a Piras ha segnato una svolta nella storia delle gare poetiche. A lui, in particolare, si deve l’innalzamento del livello culturale delle gare poetiche per la sua capacità di discutere temi storici, religiosi e filosofici. Inconfondibile il suo stile: Tucone costruiva l’ottava secondo uno schema classico, evitando le rime incrociate nella sestina. Nei suoi versi non comparivano mai rime semplici: rifiutava categoricamente l’uso dell’infinito presente della prima coniugazione o del participio passato preferendo parole più musicali. L’ultima gara della sua vita si tenne nel 1968 nel paese di Narbolia, proprio in compagnia di Remundu Piras. La morte, invece, arrivò il 24 marzo del 1969. ©Domus de Janas Editore