Chiarina Porcheddu, ma il suo vero nome era Caterina Porcu, nasce a Ossi il 4 aprile del 1902. Da giovanissima segue con passione le dispute in versi dei cantadores più affermati. A svelarle i segreti del mestiere è il suo paesano Antoniandria Cucca, poeta tra i più apprezzati dei primi decenni del ‘900. Nel 1927, a 25 anni, Chiarina fa il suo esordio a Macomer per la festa di San Pantaleo in compagnia di Barore Sassu e Juanninu Fadda. Dopo Maria Farina, un’altra donna si affaccia nel panorama delle gare poetiche logudoresi. Ma quella non era la sua unica passione: Chiarina Porcheddu eccelleva anche nel canto a chitarra e, in più occasioni, partecipò a sfide ufficiali. Questo suo eclettismo venne sintetizzato magistralmente da Barore Sassu in una chiusa di ottava: pius distintos sun sos donos tuos/ ca nois nd’amos unu e tue duos. Poetessa di vena naturale si distingueva nella discussione di temi giocosi e di sentimento. Costretta al silenzio durante il fascismo, come i suoi colleghi maschi, ha dato il meglio di sé a partire dal secondo dopoguerra e fino agli anni ’60. Muore a Cabras il 21 ottobre del 1991. ©Domus de Janas Editore