Chiarina Porcheddu

Ossi. 1902 - 1991
Cando ‘ochin su porcu, ite allegria!
Festan inoghe e festan iguddane
ca saborida est sa peta mia
mandigada cun pane e chena pane
ma si unu crobu b’at mortu in sa ia
passat, no lu fiagat mancu cane.
Sa peta mia est bona ‘e seguru
ch’est saborida po sos canes puru.
(Risposta a Totoni Crobu che scherzava sul suo cognome)

Chiarina Porcheddu, ma il suo vero nome era Caterina Porcu, nasce a Ossi il 4 aprile del 1902. Da giovanissima segue con passione le dispute in versi dei cantadores più affermati. A svelarle i segreti del mestiere è il suo paesano Antoniandria Cucca, poeta tra i più apprezzati dei primi decenni del ‘900. Nel 1927, a 25 anni, Chiarina fa il suo esordio a Macomer per la festa di San Pantaleo in compagnia di Barore Sassu e Juanninu Fadda. Dopo Maria Farina, un’altra donna si affaccia nel panorama delle gare poetiche logudoresi. Ma quella non era la sua unica passione: Chiarina Porcheddu eccelleva anche nel canto a chitarra e, in più occasioni, partecipò a sfide ufficiali. Questo suo eclettismo venne sintetizzato magistralmente da Barore Sassu in una chiusa di ottava: pius distintos sun sos donos tuos/ ca nois nd’amos unu e tue duos. Poetessa di vena naturale si distingueva nella discussione di temi giocosi e di sentimento. Costretta al silenzio durante il fascismo, come i suoi colleghi maschi, ha dato il meglio di sé a partire dal secondo dopoguerra e fino agli anni ’60. Muore a Cabras il 21 ottobre del 1991. ©Domus de Janas Editore

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